Progetto di archiviazione dei disegni della Specola Solare Ticinese di Locarno in collaborazione con il Politecnico di Zurigo e il GCOS

400 anni di dati raccolti quasi ogni giorno, dal momento in cui Galileo scoprì le macchie solari: la ricerca scientifica più lunga della Storia. Una ricerca in cui la Svizzera svolge un ruolo centrale grazie all’intuizione di Rudolf Wolf, che nel 1847 inventò un metodo per quantificare l’attività solare attraverso il conteggio delle macchie e dei gruppi. L’attività di Wolf prese avvio a Berna, continuò a Zurigo e a partire dal 1981 è proseguita presso la Specola Solare Ticinese di Locarno nel network coordinato dal Sunspot Index and Long-term Solar Observations (SILSO) di Bruxelles. Ora questa ricerca ottiene il riconoscimento anche dell’ufficio svizzero del Global Climate Observing System (GCOS) presso MeteoSvizzera, che nei prossimi cinque anni finanzierà una partnership fra la Specola e il Politecnico federale di Zurigo, con lo scopo di archiviare, digitalizzare, conservare a lungo termine e rendere disponibili alla comunità scientifica i dati raccolti in più di mezzo secolo di osservazioni effettuate in Ticino. Infatti gli studi sull’andamento del ciclo solare sono importanti per determinare eventuali, possibili influenze sul clima terrestre e determinare il ruolo dei fattori naturali e delle attività umane.

Approvato dal Fondo Nazionale un progetto di cooperazione tra IRSOL, USI e IAC

Il Fondo Nazionale Svizzero per la Ricerca Scientifica (FNS) ha approvato, nell’ambito del programma di finanziamento “Sinergia”, un progetto di cooperazione tra l’IRSOL, l’Istituto di Scienze Computazionali dell’Università della Svizzera italiana (USI), e l’Instituto de Astrofisica de Canarias (IAC) di Tenerife (Spagna).
Il progetto, dal titolo “HPC-techniques for 3D modeling of resonance line polarization with PRD”, ha come obbiettivo lo sviluppo di nuovi metodi numerici necessari per calcolare l’intensità e la polarizzazione della radiazione in modelli tridimensionali (3D) dell’atmosfera solare, tenendo conto dei fenomeni di ridistribuzione parziale in frequenza (PRD).
La possibilità di eseguire tale modellizzazione teorica rappresenta un passo fondamentale nello sviluppo di nuove tecniche diagnostiche per lo studio del magnetismo della cromosfera e della regione di transizione. Il problema in oggetto è particolarmente complesso, soprattutto da un punto di vista computazionale, e per questo risulta indispensabile unire competenze specifiche nei campi delle scienze computazionali, dell’high-performance computing (HPC), e della spettropolarimetria teorica e numerica.
Il progetto permetterà di offrire una posizione post-doc di quattro anni in ciascuno dei tre istituti coinvolti, più una posizione per un dottorato di ricerca presso l’USI.
I contratti avranno inizio tra la fine del 2018 e primi mesi del 2019.