Le borse di studio del FNS Ambizione sono destinate a ricercatori post-dottorato all’inizio della carriera che desiderano condurre il loro primo progetto indipendente in Svizzera. Il Fondo nazionale svizzero assegna annualmente questi finanziamenti ai ricercatori più promettenti dopo una procedura di valutazione competitiva in due fasi, che prevede un colloquio davanti ai commissari di valutazione.
Per il bando 2023, il FNS ha selezionato 97 progetti su un totale di 435 proposte presentate. Tra questi, tre ricercatori svolgeranno il loro progetto Ambizione all’USI: Franziska Zeuner (Istituto ricerche solari Aldo e Cele Daccò), Martin Gjoreski (Computer Systems Institute, Facoltà di scienze informatiche), William Davis (Istituto di studi urbani e del paesaggio, Accademia di architettura).
Grazie alla borsa di studio Ambizione, potranno portare avanti i loro progetti quadriennali in modo autonomo e gestire un proprio gruppo di ricerca, acquisendo ulteriori competenze di project management. Questi progetti rappresentano quindi un importante passo avanti nella loro carriera.
Conosciamo meglio i vincitori delle borse di studio Ambizione
Franziska Zeuner (Istituto ricerche solari Aldo e Cele Daccò)
Di cosa tratta il tuo progetto?
Il mio progetto dal titolo “En route to 3D Hanle diagnostics in stellar atmospheres: the observational perspective” si colloca nel campo dell’astrofisica e dell’astronomia diurna. Mi sto concentrando sul Sole, al quale orbitano intorno molte domande che ancora non hanno trovato risposta. Un aspetto affascinante del Sole, fondamentale per comprendere l’attività solare e quindi il suo impatto sulla Terra, è il campo magnetico solare. I grandi telescopi solari recentemente operativi ci permettono di studiare la fisica della nostra stella centrale con un dettaglio senza precedenti. Tuttavia, un aspetto molto difficile da studiare sono i campi magnetici sulla superficie del Sole, che sono più piccoli della risoluzione anche dei più grandi telescopi solari. I campi magnetici possono lasciare tracce nella luce che ci raggiunge, ma se sono troppo piccoli, possono “nascondersi” dalla rilevazione con le tecniche convenzionali.